Ricostruzione storica, rievocazione storica e archeologia sperimentale
La Ricostruzione storica è la disciplina che attraverso lo studio di testi e fonti iconografiche, utilizzando materiali diversi, e attraverso procedimenti lavorativi simili a quelli dell’antichità, realizza repliche di reperti archeologici, armi, utensili, e abiti per essere usati nella Rievocazione storica, per valorizzare e riscoprire tradizioni storiche culturali. A differenza dell’Archeologia sperimentale il ricostruttore può utilizzare strumenti e materiali contemporanei e altro per realizzare copie di manufatti, abiti, armature, vasellame, oggettistica e altro risalenti all’epoca rievocata, senza svilire il manufatto prodotto. Le opere così realizzate possono essere utilizzate dai Rievocatori nelle rappresentazioni di Living History, che raccontano la vita del periodo storico di riferimento. Va comunque fatto notare, ogni volta che ci si pone di fronte al pubblico, che si tratta di ricostruzione storica e non di archeologia sperimentale. L’Archeologia sperimentale è la disciplina che riproduce in modo sperimentale, cioè in maniera riproducibile e misurabile, utilizzando tecniche costruttive e di fabbricazioni antiche, basandosi su miniature, reperti archeologici, mosaici e altro. La documentazione storica, da cui si attinge, ci descrive più o meno dettagliatamente l’oggetto in se, i ritrovamenti archeologici ne provano l’esistenza, l’archeologia sperimentale la spiega. Nella Rievocazione storica, molti tendono a seguire un’interpretazione flessibile della storia, introducendo spesso elementi di teatralità e di fantasia, con lo scopo di rendere cinematograficamente scenografica la rappresentazione rievocativa; non è difficile ritrovare, combattimenti improbabili, abbigliamento e attrezzature non storicamente corrette o mettere in scena avvenimenti leggendari di pura fantasia, che non hanno alcun fondamento con la storia conosciuta. Ambrogio Pompei