Copertina, Eventi

Storia, mito e paesaggio a Tivoli e nella valle dell’Aniene

Pubblico con piacere un bellissimo articolo di Italo Carrarini che riguarda l’evento che ci ha visti partecipi il 28 settembre 2012 a Tivoli nei Templi di Vesta e della Sibilla, con l’auspicio, per i temi trattati, che a un seme segua un germoglio…

Ben io qui canterei, qual sia de gli orti la cultura miglior, come di Pesto due volte rifioriscano i rosai, e in verdi rive la cicoria, e l’apio godan le barbe inumidire, e il torto cocomero fra l’erbe il ventre ingrossi: nè il narciso a fiorir lento vorrei, nè l’acanto flessibile, o la smorta Edra tacer, nè a i lidi amico il mirto. P. V. Marone, Georgiche, IV, 177-185

Negli ultimi anni gli studi, i dibattiti e la legislazione sui beni culturali e del paesaggio attribuiscono al cospicuo patrimonio nazionale un ruolo sempre più rilevante per lo sviluppo locale e la valorizzazione delle risorse endogene. Il patrimonio culturale – come riferito da Manuel Roberto Guido nella sua relazione Tre dimensioni della valorizzazione: l’esperienza, la partecipazione e la gestione – “se sostenuto da strategie di sistema e rivolto quindi non solo ai beni culturali ma a tutte le altre risorse che caratterizzano e rappresentano i segni distintivi che la storia ha sedimentato in un territorio, può svolgere un’importante funzione sia al fine della preservazione dei beni, sia a promozione e sostegno dello sviluppo economico delle comunità locali”. Da queste considerazioni muove l’incontro Storia, Mito e Paesaggio a Tivoli e nella Valle dell’Aniene avvenuto il 28 Settembre scorso nella suggestiva cornice dei Templi di Vesta e di Sibilla. Promossa dall’Associazione Culturale Nuovi  Orizzonti di Castel Madama e inclusa nel programma del “Settembre Tiburtino 2012”, l’iniziativa ha costituito occasione per porre attenzioni su beni poco valorizzati e su reperti che continuano ad emergere sul nostro territorio rischiando di essere aggrediti da pianificazioni urbanistiche non sempre rispettose e attente.                                                                  Dopo la cerimonia di Accensione del Fuoco Sacro con le Vestali del Tempio, dell’Associazione Villa Adriana Nostra, e il saluto delle autorità e degli organizzatori, gli interventi sono stati aperti da Alberto Marchetti, affiancato nel suo Viaggio Extra – Ordinario lungo l’Aniene dalla Sibilla Tiburtina: un monologo audace… un viaggio a ritroso nei luoghi che hanno ammaliato grandi artisti e poeti nei secoli passati, facendo rivivere nel plenilunio di fine settembre il “fantasma” di Goethe – una delle massime figure della letteratura tedesca tra ’700 e ’800 – affascinato da un’Italia ricca di simboli e vestigia immerse tra quei paesaggi evocati e rappresentati in diverse declinazioni nelle opere dei fini intellettuali del suo tempo. Anche il fantasma di Goethe, però, non ha potuto sottrarsi al rammarico per la perdita di fascino di un territorio depauperato da una cementificazione selvaggia.                                                                                                                                 È seguita la relazione Non solo Ville… a Tivoli. In giro nei luoghi della cultura del territorio tiburtino della Dott.ssa Benedetta Adembri responsabile di Villa Adriana; una riflessione puntuale tra le piaghe e le disattenzioni verso i beni culturali che affliggono la città, che concorrono al suo impoverimento e alla riduzione delle capacità turistiche ed economiche. Tra le numerose criticità evidenziate: il muro eretto a ridosso del Mausoleo dei Plauzi, il degrado ambientale nell’area archeologica della Vestale Cossinia, l’infelice impatto degli edifici sovrastanti la Grande Cascata dell’Aniene e l’assenza di un tessuto connettivo tra la città e i suoi siti di maggiore interesse.                                                      La proposta illustrata dall’Arch. Alessandro Panci nell’intervento La scoperta del Vallone dell’Aniene aTivoli sulle tracce del Grand Tour nasce nel 1998 da una felice convergenza di artisti, studiosi e appassionati cultori delle bellezze locali riuniti nel c.d. “Ufficio per il Progetto Tivoli Ama la Città”, una struttura funzionale all’operazione “artistico-concettuale” che ne ha reso possibile la promozione attraverso mostre allestite tra Tivoli e Milano grazie all’apporto del Museo Sperimen- tale d’Arte Contemporanea di L’Aquila e la rivista “ART E TRA”. Con tale progetto si vuole valorizzare e rendere accessibile un’ampia porzione del territorio tiburtino, tuttora disunito, tramite la realizzazione di un percorso pedonale, in parte ciclabile, lungo le sponde dell’Aniene nel tratto che da Ponte Lucano conduce ai Templi dell’Acropoli per poi aprirsi ad un naturale prolungamento verso la Valle dell’Aniene. La realizzazione dell’opera concorrerà a dare nuovo impulso all’attrattività dei sistemi locali a fini turistico-ricettivi grazie alle previste aree attrezzate di sosta, alla segnaletica e ad una tabellazione che evidenzierà gli aspetti artistici, letterari, storici, scientifici e naturalistici degli ambiti esaminati. Le interessanti “connessioni” con altri beni del territorio riguarderanno: le cuciture con la sentieristica già presente nella Riserva Naturale di Monte Catillo e con il sistema museale del Santuario d’Ercole Vincitore e della Centrale Idroelettrica dell’Acquoria; con la Grotta Polesìni; con Villa Gregoriana e il sistema delle Ville alto-repubblicane e imperiali; con Villa Adriana, Villa d’Este e il Centro Storico. Oltre al collegamento con l’auspicato Parco Archeologico-Naturalistico degli Acquedotti Aniensi e con le numerose emergenze situate lungo la Tiburtina Valeria e l’Ager Trebulano dell’Empolitana, il progetto ben si raccorderebbe con l’altro Parco Archeologico-Ambientale proposto sulle sponde del bacino dell’Aniene per la riqualificazione di un’area su cui insistono significativi resti dell’antico sepolcreto.                                                     Con la relazione Per il Parco e il Museo Archeologico degli Acquedotti Aniensi il Dott. Alessandro Camiz, Ph.D. ha posto l’attenzione sull’importanza dei quattro acquedotti aniensi, Aqua Marcia, Aqua Claudia, Anio Vetus e Anio Novus come grande attrattore culturale diffuso per il distretto culturale della Valle dell’Aniene e il suo paesaggio. A partire da un’azione programmata del PAL dell’Agenda 21 della Provincia di Roma, si sono sperimentati sul territorio diversi progetti fino ad arrivare alla proposta, accolta nella variante generale del PRG di Castel Madama, di un vincolo archeologico largo 71 m. lungo tutto il tracciato dei quattro acquedotti nel territorio comunale, che prelude alla realizzazione di un grande Parco Archeologico-Naturalistico. Gli acquedotti sono un Bene Culturale che coinvolge tutti i territori attraversati e sono comparabili per dimensione alla grande muraglia cinese; vanno pertanto tutelati opportunamente insieme agli altri reperti archeologici e alle reti iugerali che caratterizzano il loro tracciato. Sono poi state ricordate alcune sperimentazioni come il progetto di valorizzazione degli acquedotti del laureando Antonio Deretta e le attività partecipate dal basso della “Vangaquadra-Nova Arcadia” a Roma, che propongono l’agricoltura e l’orticultura come sistema per la valorizzazione dei territori attraversati dai tracciati degli acquedotti: occorre, pertanto, rendere percepibile alla scala del paesaggio questi formidabili manufatti anche attraverso colture agricole che ne disegnino il percorso da Roma a Subiaco, passando per Tivoli, Castel Madama, San Gregorio da Sassola, Vicovaro, Zagarolo, ecc. Se tutti i comuni attraversati dagli acquedotti formulassero un grande progetto partecipato allora quei ruderi vivrebbero ancora una volta.                                                                                                            L’ultimo intervento è stato del regista e attore Massimiliano M. Marinelli. Sconfessando il copione iniziale l’artista ha messo in scena Publius Vergilius Maro – Georgiche 37/30 a.C.. Nella breve pièce di 6 minuti, ispirata al testo completamente reinventato di “S’io fossi foco non arderei lo monno…” ha parlato del rapporto dell’uomo con la natura e il creato, con la Madre Terra, con la guerra e con lo stesso futuro dell’Uomo. Inaspettatamente, quando tutto sembrava compiuto, è entrata nuovamente in scena la Sibilla Tiburtina – incarnata da Silvia Antonetti – che, interpellata dal fantasma di Goethe, ha replicato con: “satis loqui: ad augendum, protegendum,excolendum culturales res et ipsorum agros, ab infra”, ovvero: “basta chiacchiere: valorizzare, tutelare, sviluppare il sistema dei beni culturali e il loro territorio, dal basso”. La serata è stata condotta dall’archeologo Dott. Alessandro La Porta di Coop Culture e si è conclusa con alcune Degustazioni dell’Antica Cucina Apiciana preparate con magistrale perizia e con prodotti locali da Gabriella Cinelli, referente attivissima della condotta Slow Food di Tivoli. Ambrogio Pompei                                 

 

 

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